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Trekking Catinaccio

GARDECIA - Rifugi Vajolet e Preuss - Pas del Principe (Passo Principe) - Pas de Antermoa (Passo Antermoia) - Rifugio Antermoia - Val de Duron - CIAMPEDEL(Campitello)

Raggiunta la conca di Gardecia dal Ciampedìe (45 minuti da aggiungere al tempo complessivo) o da Poza (Pozza) con i taxi (punto di partenza è il parcheggio di Vac fra Poza (Pozza) e Pera - orario di servizio: 7.30-18.30 ca., nel periodo estivo), si prosegue sulla larga mulattiera (segnavia n. 546) che porta ai rifugi Preuss e Vajolet, m 2.243, sullo sperone roccioso delle Porte Neigre (ore 1.00). Si risale quindi (segnavia n. 584) con costante ascesa il fianco destro dell'alta valle del Vajolet, alla cui testata si fa sempre più imponente la massiccia mole del Ciadenac d'Antermoa (Catinaccio d'Antermoia, m 3.002). Con erta serpentina finale si esce al rifugio Passo Principe a m 2.600, addossato ad una parete rocciosa a pochi metri dal passo stesso (ore 1.00; 2.00). Si va a destra passando alla base della grande parete del Ciadenac d'Antermoa e quindi si rimonta con ripido zigzag il pendio detritico fino al Pas de Antermoa (Passo Antermoia) a m 2.770 (ore 0.30; 2.30). Si scende per l'altro versante nel Valon d'Antermoa, pianeggiante e malinconica pietraia, si costeggia il lago dove secondo antiche leggende si davano convegno le streghe di Fassa e, attraversato l'emissario, si raggiunge il rifugio Antermoia a m 2.497 (ore 0.45; 3.15). Lasciato il rifugio ci si dirige (segnavia n. 580) verso il vicino Pas di Dona (m 2.516) quindi, calandosi per ghiaie dapprima e per zolle erbose poi, si taglia obliquamente verso sinistra la testata della Val de Dona, lasciando il segnavia n. 580 che scende a Mazin (Mazzin) per la Val de Udai, per inserirsi sul sentiero n. 578. Si raggiunge in pochi minuti il Pas de le Ciaregole (m 2.282). Per sentiero di nera roccia vulcanica si scende al pascolo di Ciamp de Grevena e quindi, attraverso un dosso boscato di fitti ontani, al ruf de Duron. Oltre il ponte ci si immette a destra sulla tranquilla e piana strada sterrata (segnavia n. 532) che percorre tutta la valle. Si passa accanto alla Baita Lino Brach (ristoro) giungendo poi al rifugio Micheluzzi a m 1.850 (ore 1.45; 5.00). Si scende verso Ciampedel in un piacevole ambiente di boschi ed estesi pascoli per strada sterrata marcata da ripide rampe (ore 0.45; 5.45). Si può evitare per un lungo tratto quest'ultima (ed il traffico che talvolta vi si trova) se attraversato il ruf de Duron a valle del rifugio si risale l'altro versante per una ventina di metri andando poi a sinistra. Inizialmente il sentiero é pianeggiante, con tavoli e panchine sistemati lungo il percorso, per scendere poi ripidamente nel fitto bosco di conifere (anche qui panchine) e confluire nuovamente sulla nominata strada in località Pozates a metà strada da Ciampedel.

GARDECIA - Torri del Vajolet - PAS SANTNER (Passo Santner)

Si raggiungono i rifugi della conca di Gardecia da Ciampedìe per il comodo e largo sentiero n. 540 (ore 0.45 da aggiungere al tempo finale), oppure con i taxi che salgono sin qui dal parcheggio, a destra della strada provinciale, situato fra Poza (Pozza) e Pera (orario di servizio: 7.30 - 18.30 ca., nel periodo estivo). Si prosegue sulla strada sterrata (segnavia n. 546), si supera la ripida balza iniziale e ci si inoltra nello straordinario ambiente della valle del Vajolet su pianeggiante mulattiera verso lo sperone roccioso delle Porte Neigre, toponimo che in ladino ha il significato di stretto passaggio fra pareti strapiombanti oltre le quali si apre l'ignoto. Sulla sinistra si risale con ben disegnati tornanti la scarpata ghiaiosa, si incontra il sentiero n. 541 proveniente dal Pas de le Zigolade (Passo Cigolade) e poco dopo si raggiunge il pianoro erboso sul quale sorgono i rifugi Preuss e Vajolet a m 2.243 (ore 1.00 da Gardecia). Ci si avvia per il sentiero n. 584 del Pas del Principe (Passo Principe) per lasciarlo dopo qualche decina di metri ed entrare, a sinistra, nella ripida gola delle torri proseguendo cautamente su lisce roccette. Si raggiunge il rifugio Re Alberto (Gartlhuette) a m 2.621 (ore 1.00; 2.00) adagiato nella conca del Gartl fra le famose Torri del Vajolet, la parete Nord del Ciadenac (Catinaccio) e le frastagliate Crode de Re Laurin. Su agevole sentiero che ne taglia diagonalmente i ghiaioni si raggiunge in poco tempo il rifugio Pas Santner (ore 0.30; 2.30).

GARDECIA - Pas de le Scalete (Passo Scalette) - RIFUGIO ANTERMOIA.

E' senza dubbio la più bella attraversata, anche se impegnativa e da affrontare con certezza di bel tempo, del gruppo del Ciadenac (Catinaccio) per la selvaggia bellezza dei luoghi. Ci si avvia sul sentiero n. 583 presso il ponticello in legno poco prima del rifugio Gardeccia. Seguendo l'andamento sinuoso delle pendici del Larsech, ricoperte da un'inestricabile vegetazione a pino mugo, ci si porta alla base delle cime i cui nomi richiamano antiche leggende. Si aggira la Gran Fermada, propaggine sud orientale del Gran Cront, in corrispondenza di un tetto di rocce finemente stratificate. Si continua salendo senza difficoltà in un rado bosco di abeti e larici per uscirne infine ad attraversare un largo canalone rovinoso. Si passa un nero filone di roccia vulcanica, si entra nel greto del torrente seguendone per un tratto il corso, si supera un pendio detritico oltre il quale iniziano le roccette, che si vincono facilmente con l'ausilio di pioli e fune metallica. Per zolle erbose si esce sulla sommità della gola al Pas de le Scalete, m 2.348 (ore 2.00). Ci si avvia a destra sul muro di contenimento costruito dalla forestale e contornando la costa orientale della vasta piana del Lech Sech, si entra nella spoglia valle di Laussa. Si supera con una lunga diagonale un risalto roccioso, si sfiora una piccola conca sabbiosa dalla quale si sale con marcata pendenza verso il Pas de Laussa a m 2.700 (ore 1.30; 3.30) nel cuore del Gruppo del Larsech. Si attraversano in direzione nord e poi est i desolati Last‚ de Antermoa in un susseguirsi di avvallamenti, lastroni rocciosi e modeste elevazioni. Si costeggia dall'alto il Lech de Antermoa per scendere quindi rapidamente verso il rifugio omonimo (ore 0.30; 4.00). Si torna sul fondovalle a Mazin (Mazzin), Fontanac (Fontanazzo) e Ciampedel (Campitello) scendendo rispettivamente in Val de Udai, segnavia n. 580 (ore 2.15), Val de Dona, segnavia n. 580 e 577 (ore 2.30) e Val de Duron, segnavia n. 578 e 532 (ore 2.45). Vedi percorsi descritti in senso opposto rispettivamente ai percorsi 2/n, 2/o e 3/c.

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