PAS
PORDOI (Passo Pordoi) - Sas Pordoi/Forcela Pordoi - Piz Boè -
RIFUGIO BOE'
Dal Pas Pordoi (m 2.239) si sale in funivia al Sas Pordoi (m 2.950)
scendendo poi su roccette alla vicina forcela Pordoi (m 2.829) (ore
0.20). Si prosegue dritti entrando nel circo interno. Si abbandona
il sentiero n. 627 per il n. 638 che conduce alla base della piramide
del Piz Boè. Se ne risale il versante sud a gradoni e cenge detritiche
senza particolari difficoltà raggiungendo la cima presso la Capanna
Fassa a m 3.152 (ore 1.15; 1.35). Dopo una sosta obbligatoria per
ammirare lo straordinario panorama circolare, si scende sul versante
di nord-est per sabbie rossastre, si supera per cengia attrezzata
con cordino metallico un salto roccioso per raggiungere in breve
il rifugio Boè a m 2.871 (ore 0.30; 2.05). Si rientra alla forcela
Pordoi (ore 0.45; 2.50) attraversando sul piano le larghe gradinate
che costituiscono la base del Piz Boè. Si torna alla funivia rimontando
le roccette fino al Sas Pordoi (ore 0.20; 3.10).
PAS PORDOI (Passo Pordoi)/COL DI ROSC (Col
dei Rossi) - Viel dal Pan - FEDAA (Fedaia)
Questo notissimo sentiero panoramico può essere percorso
sia salendo da Cianacei (Canazei) in autobus al Pas Pordoi (il
sentiero n. 601 che inizia fra la Casa Alpina del CAI e l'albergo
Savoia, porta ad una chiesetta e prosegue con misurata pendenza
verso la sella prativa che divide il Sas Bece dall'altura
su cui si trova il rifugio omonimo. In salita si aggira il colle
verso sinistra e con successiva breve discesa si arriva al rifugio
Fredarola a m 2.388 (ore 0.40 da aggiungere al tempo complessivo),
sia raggiungendo il Col di Rosc con la funivia. Qui il percorso
é tutto in discesa fino al rifugio Belvedere presso il
quale si taglia a destra per ampia scorciatoia ricavata nel prato.
Ci si immette nuovamente sulla stradina sterrata lasciata poco
prima, proseguendo sul piano verso il rifugio Fredarola a m 2.388
(ore 0.20 da aggiungere al tempo complessivo). Questo rifugio
può essere considerato il punto di partenza dell'escursione.
Da questo punto il percorso (continua il segnavia n. 601) assume
un andamento per lo più pianeggiante o interrotto da erte,
ma corte rampe solo in corrispondenza dei costoni che dividono
le varie vallecole. Si raggiunge il rifugio Viel dal Pan a quota
m 2.432 (ore 0.40), si continua con minimi dislivelli per un lungo
tratto non senza aver gettato un'occhiata al magnifico panorama
sulle Tofane e la valle di Livinallongo che si apre in corrispondenza
di una selletta ben evidente, distante dal sentiero qualche decina
di metri. Si giunge ad un bivio. Dritti si va verso Porta Vescovo
con la possibilità di raccordarsi al sentiero n. 698 e
di scendere a Fedaa con percorso pi- facile rispetto all'ultimo
tratto del sentiero n. 601, che può risultare difficoltoso
per chi soffre di vertigini. A destra si scende verso la diga
dapprima con una lunga diagonale
(al termine ancora sentiero di raccordo verso Porta Vescovo) e
quindi con ripida e stretta serpentina per attraversare in ultimo
un tratto scosceso piuttosto esposto che va percorso con massima
cautela. Si esce sulla strada provinciale di fronte al rifugio
MarmoladaE. Castiglioni a m 2.054 (ore 1.20; 2.00). Si torna a
Cianacei con l'autobus, la cui fermata si trova proprio all'uscita
del sentiero sulla provinciale (Soc. Aut. Atesina).
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